Differenza Fondi Pensione Integrativa aperti e chiusi?

Differenza Fondi Pensione Integrativa aperti e chiusi? La Legge Fornero, annunciata con le lacrime agli occhi dall’ex Ministro del lavoro del governo Monti ha portato lacrime di preoccupazione e disperazione a migliaia di lavoratori italiani provocando il fenomeno degli esodati.

A parte questo, comunque, i pensionati si sono trovati dopo una vita di lavoro con pensioni da fame, tanto che molti di loro sono stati costretti ad emigrare per riuscire a vivere con i soldi della pensione.

Coloro i quali hanno pensato in anni passati a coprirsi le spalle riescono oggi a sopravvivere in maniera maggiormente dignitosa.

Questa sopravvivenza è stata possibile attraverso i Fondi pensione integrativa che sono dei piani di accumulo di capitale che si realizzano attraverso versamenti, in genere mensili, di importo e durata prefissati contrattualmente.

Negli anni ’80 ci fu una grande spinta verso la sottoscrizione di Fondi pensione integrativa da parte sindacale in accordo con le rappresentanze di datori di lavoro.

Veniva incentivato in quegli anni l’utilizzo del Tfr per cominciare na costituire nil fondo  continuando a versare mensilmente attraverso trattenuta diretta sulla busta paga.

Spesso le stesse aziende contribuivano al fondo stesso con versamenti a favore del lavoratore, realizzando così un’erogazione di retribuzione indiretta con il vantaggio della deducibilità fiscale.

Fondo pensione integrativa chiuso: cosa significa?

Il fatto che tali Fondi pensione integrativa fossero il frutto di accordi particolari tra rappresentanze datoriali e sindacali con gestori del risparmio che gestivano i Fondi stessi, costituivano una possibilità agevolata e con condizioni favorevoli valide soltanto per i lavoratori di quell’azienda o di quel settore, senza possibilità di accesso da terze persone.

Per questo motivo sono chiamati Fondi chiusi.

Fondo pensione integrativa aperto: cosa significa?

Al contrario, sul territorio, banche, assicurazioni e altri soggetti gestori del risparmio propongono i loro Fondi pensione integrativa a tutti, essendo per questo chiamati Fondi aperti. 

Naturalmente il singolo cittadino non ha potere contrattuale per cui le condizioni contrattuali dei Fondi aperti sono certamente meno vantaggiose di quelle relative ai Fondi chiusi.

Tutt’ora i Fondi chiusi sono attivi e praticati con maggiore vantaggio per i lavoratori aderenti.

Le condizioni contrattuali dei Fondi pensione integrativa aperti, come detto, sono scarsamente contrattabili, spesso sono “prendi o lascia” ma occorre dire che gli investimenti su cui vengono impegnati i capitali raccolti sono spesso rischiosi per cercare di ottenere il maggior rendimento possibile, mettendo a repentaglio il capitale versato dalla persona, caricando l’utente dei rischi.

Sarebbe opportuno pretendere che il contratto preveda, come minimo, la garanzia di restituzione del capitale versato se non la garanzia di un rendimento minimo, anche se difficilmente, nella situazione economica attuale, il gestore del fondo potrà farlo.

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