Decreto Salvabanche 2015 e Prelievo Forzoso?

Decreto Salvabanche 2015 e Prelievo Forzoso? Sta facendo notizia, in questi giorni, l’ultima novità del Governo italiano, dopo il suicidio del pensionato di Civitavecchia che si è tolto la vita in seguito alle ormai note vicende di Banca Etruria, ma quale sarà il futuro degli istituti di credito?

Matteo Renzi l’ha detto durante una intervista da Giletti domenica scorsa: il problema è che in Italia ci sono troppe filiali e troppe banche, bisogna rivedere tutto il sistema e cercare di accorpare le banche creando delle banche più forti.

Secondo le ultime notizie che si rincorrono online ed offline, infatti, sono diversi gli istituti di credito che navigano in acque abbastanza brutte, tanto da essere state commissariate. Lo scandalo è venuto alla luce dopo che diversi risparmiatori e consumatori si sono visti azzerati le proprie obbligazioni subordinate.

Come spesso diciamo e scriviamo su Forex Notizie, tutti gli investimenti comportano un livello di rischio e quindi non esiste nessun investimento sicuro.

Proprio in questi giorni sono numerose le manifestazioni contro questo decreto: le cosiddette “vittime del decreto salva-banche” sono scese in piazza a manifestare sia contro il Governo che contro Bankitalia. Grazie a questo decreto infatti sono state azzerate azioni e bond subordinati di:

  • CariFerrara
  • CariChieti
  • Banca Marche
  • Banca dell’Etruria

I consumatori ed i risparmiatori si sentono infatti truffati e raggirati. Il decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri non ha sostanzialmente previsto alcuna forma di finanziamento o supporto pubblico alle banche.

Le banche italiane che non hanno problemi hanno messo 3.6 miliardi di euro per salvare le quattro banche. I bilanci di queste banche erano pieni di sofferenze. A causa di crediti facili ad “amici degli amici” il totale di sofferenze accumulato dalle banche ammontava ad 8.5 miliardi di euro.

Le banche erano già commissariate da Bankitalia, ma quando la situazione si è aggravate sono state salvate dal Governo con un provvedimento ad hoc compatibile con le leggi europee: sono stati creati quattro nuovi istituti ponte che hanno ereditato le attività in salute, le filiali ed i dipendenti, ed è stata costituita una bad bank comune u(na società in cui sono confluiti i crediti deteriorati dei vari istituti che devono essere messi in liquidazione).

Se da un lato sono stati salvati i dipendenti delle quattro banche, i correntisti e gli obbligazionisti ordinari, migliaia di risparmiatori si sono ritrovati in gravi difficoltà: 130.000 azionisti e 10.500 clienti che avevano sottoscritto i bond subordinati infatti si sono ritrovati con una perdita di tutto il capitale investito.

I bond subordinati, infatti, espongono ad un grado di rischio elevato i risparmiatori, rischi simili a quelli che si assumono gli investitori che investono nel mercato azionario: in caso di fallimento della banca emittente, infatti, tutti i titolari delle obbligazioni subordinate vengono considerati creditori di serie B ed i diritti patrimoniali possono essere soddisfatti solo dopo aver risarcito altri soggetti, che in questo caso sono:

  • Dipendenti
  • Correntisti
  • Sottoscrittori di bond ordinari

Per ottenere i rimborsi, gli investitori dovranno presentare delle domande specifiche e la documentazione sull’investimento effettuato: saranno poi gli arbitri nominati da un decreto del Presidente del Consiglio a stabilire se il risparmiatore avrà diritto o meno al riscarcimento.

Già diverse associazioni dei consumatori stanno raccogliendo la documentazione degli azionisti e degli obbligazionisti per cominciare delle lunghe battaglie in tribunale (Fra queste Adusbef, Codacons, Federconsumatori, …).

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