Investire in Bitcoin: Quali sono i Rischi?

Investire in Bitcoin: Quali sono i Rischi? Esistono alcuni rischi per chi vuole investire in bitcoin, in questo articolo cerchiamo di capire quali sono e come proteggersi da questi rischi.

Continuiamo a parlare di bitcoin e dell’argomento investire in bitcoin, ed in questo articolo cerchiamo di approfondire quelli che sono i potenziali rischi nell’investire in bitcoin.

Generalmente quando si parla di rischio sull’investimento in Bitcoin si fa riferimento:

  • Ai rischi collegati a bug o codice malfunzionante;
  • Ai rischi collegati a pratiche e dinamiche nocive attuate da alcune community che vogliono sfruttare in modo poco lecito le caratteristiche dei bitcoin

A proposito del primo punto (i problemi legati a bug o codice malfunzionante) esistono in rete alcuni documenti che vengono aggiornati costantemente con le varie criticità correnti e risolte del client ufficiale Bitcoin Core noto come Bitcoind.

Fino ad ora si sono registrate tre grosse criticità che si basavano proprio sul client ufficiale Bitcoind. Andando più in profondita si può dire che le principali criticità/vulnerabilità dei bitcoin sono le seguenti:

  • La creazione indiscriminata di moneta
  • L’utilizzo di uno stesso bitcoin più volte (double spending)
  • Il blocco delle transazioni

Bisogna riconoscere però che in realtà problemi di questo tipo sono stati risolti sempre con tempestività e rapidità da parte di chi gestisce il sistema bitcoin, limitando così i danni su una rete che era meno sviluppata rispetto a quella che ci troviamo di fronte oggi.

Altro rischio legato al mondo dei bitcoin è quello legato in qualche modo alla “criminalità” ovvero alle azioni illecite che possono mettere in atto alcune community, che si traducono in:

  • Una eccessiva concentrazione di potenza di calcolo (superiore al 51%)
  • Il selfish ming e la creazione di mining pool che fanno credere al protocollo che a minare sia una sola fonte

Per risolvere il secondo problema si lavora già da tempo alla decentralizzazione e polverizzazione del processo di mining,

L’attacco 51% in realtà diventa sempre più difficile man mano che aumenta la potenza di calcolo del network Bitcoin (bisognerà infatti investire quantità di denaro sempre più elevate rispetto ai benefici che si potrebbero trarre da questo gener di attacco).

A proposito dell’attacco selfish ming (ovvero sfruttare un assembramento di potenza di calcolo per minare più blocchi) bisogna dire che questo interviene per massimizzare il numero di blocchi scoperti.

Uno dei punti di forza dei Bitcoin è però la capacità di aver generato un equilibrio fra l’egoismo degli interessi economici dei singoli minatori ed i danni che sarebbero troppo grandi per garantire la sopravvivenza del protocollo.

Il Bitcoin dunque, come ogni software, può avere vulnerabilità e lacune non individuate che potrebbero interrompere in qualsiasi momento in modo più o meno forte il suo funzionamento: investire solamente sull’asset criptomoneta è troppo rischioso, come tutti gli investimenti comporta infatti un elevato livello di rischio.

Bisogna tenere in conto inoltre che il protocollo Bitcoin potrebbe essere sostituito o affiancato da altre tecnologie simili, come ad esempio:

  • Ripple
  • Ethereum
  • Stellar

Tutti protocolli che sfruttano una crittografia a doppia chiave per la certificazione degli scambi e della proprietà.

Per chi vuole investire in Bitcoin e vuole farsi una cultura sull’argomento, inoltre, non possiamo non consigliare la lettura del libro di Stefano Pepe Investire in Bitcoin (disponibile su Amazon per 12,75 € o in formato kindle per soli 3,99 € – www.amazon.it/investire-bitcoin-stefano-pepe).

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