S&P – Quali le Previsioni Per il 2018? Conviene investire nello S&P500?

S&P – Quali le Previsioni Per il 2018? Conviene investire nello S&P500? – Rassicuranti e promettenti sono i risultati che arrivano per il mercato immobiliare italiano. Infatti, la S&P afferma che entro il 2018 ci sarà una lieve ripresa del prezzo delle case, che dovrebbe toccare il + 1%.

La celebre azienda di rating Standard & Poor’s, infatti, ha reso pubblica la relazione relativa alla situazione immobiliare europea. Nel report è stato comunicato persino che, anche per l’Italia ci sono notizie positive riguardo all’aumento dei prezzi delle case. Infatti, è stimato che entro fine 2017 l’aumento sarà dello o.5%, salendo fino all’1% nel 2018.

Dunque, tali previsioni confermerebbero che il mercato immobiliare si riprenderà già dalla fine del 2017, per migliorare ancora di più il prossimo anno. Attualmente, almeno secondo quanto confermato dai dati Istat, relativi alla compravendita del primo trimestre di quest’anno, c’è stato un notevole aumento delle transazioni, con uno sviluppo dell’1,8% specialmente per quanto concerne il settore abitativo e a Nord Italia.

Tali miglioramenti del mercato immobiliare, però, non sono accompagnati da un incremento dei prezzi, che per adesso sono ancora del tutto stabili, anche se vi è stato un lieve calo per le abitazioni di nuova costruzione, in diverse città italiane e a livello europeo.

Nel nostro Paese i piccoli miglioramenti nel mercato immobiliare sono associati a una previsione di sviluppo del PIL e alla riduzione della disoccupazione, che sfiora il 10,8%. In base a queste aspettative, la società S&P ha previsto una piccola differenza tra la domanda e l’offerta degli immobili, che di conseguenza porta alla riduzione dei tempi di vendita e le percentuali di sconto che i soggetti venditori sono tenuti ad applicare per poter vendere il proprio immobile.

La situazione è diversa anche nell’Eurozona. Infatti, secondo la relazione rilasciata dalla S&P, negli altri Paesi dell’Europa, come la Germania, i Paesi Bassi e l’Irlanda, il trend dei prezzi sarà largamente superiore nei mesi a venire e nel 2018. Ciò viene stabilito dalla ripresa economica, che risulta essere più forte in Paesi come questi. Si prevedono anche miglioramenti relativi alla concessione dei mutui.

Indice S&P500

Lo Standard & Poor’s è uno dei più importanti indici azionari nordamericani. Nonostante siano nati prima gli indici Dow Jones, S&P ha ottenuto una maggiore importanza presso gli investitori di ogni zona del mondo. Infatti, si tratta del principale benchmark azionario appartenente ai titoli quotati a Wall Street ed è ritenuto uno dei mercati superiori per un ampio ventaglio di prodotti come le opzioni, i futures e le certificates.

Per quanto riguarda il suo indice, è merito di Standard & Poor’s che lo ha realizzato nel 1957. L’indice di S&P segue il trend di un paniere azionario formato da 500 società statunitensi dotate di maggiore capitalizzazione.

Appartengono a questo paniere le azioni di rinomate società pattuite al New York Stock Exchange, all’American Stock Exchange e al Nasdaq. Il peso che viene attribuito a ogni singola società è proporzionale al valore di mercato. Quello di S&P è uno degli indici più rilevanti del complessivo mercato americano, tanto che ha superato addirittura il Dow Jones.

L’indice è stato fondato e viene ancora tutt’oggi gestito da S&P Dow Jones Indices, controllato da McGraw Hill Financial. È stato ideato per monitorare l’andamento delle azioni del team formato dalle maggiori imprese americane per capitalizzazione. Nel 2014, addirittura, l’S&P è riuscito a raggiungere per la 53esima volta, nuovi valori massimi, proprio perché spinto al rialzo dalla politica della Fed sui tassi d’interesse. In quell’anno, dunque, il suo record è stato dell’11,5%.

Nel 2015, invece, l’indice si è mantenuto tra i 1850 e i 2100 punti, sfiorando un massimo a 2134 punti, con una volatilità estremamente bassa. Nel 2016, però, non vi sono state buone speranze, anzi l’inizio dell’anno è iniziato in maniera piuttosto disastrosa. Infatti, ci sono state perdite superiori al 10%. Il paniere è stato spinto al ribasso dal crollo del petrolio.

In data 27 ottobre 2017, l’indice di S&P si è chiuso con il +0.81 con ultimo prezzo 2581.07.

Andamento 2017 S&P500

Durante il 2017 i mercati finanziari internazionali si sono contraddistinti dalla svalutazione del dollaro e dal costante apprezzamento degli indici azionari USA e complessivi, in quanto l’andamento dello Standard & Poor’s 500 ha inciso per quasi il 75% sullo sviluppo delle ulteriori borse globali. Tali fenomeni si sono caratterizzati da una bassa volatilità dei fenomeni, proprio come ha dimostrato il trend dell’indice VIX, che valuta quantitativamente tramite le opzioni di borsa il trend della volatilità attesa dai vari operatori.

Il regolare valore delle oscillazioni catalogate dai mercati finanziari deriva solitamente da due fattori principali. Il primo è di ordine tecnico, è appartiene al ciclo del credito, ossia alla trasmissione dello stimolo monetario dei centrali istituti di credito.

Il secondo fattore è di ordine psicologico, e dipende dalla graduale concentrazione delle attese dei soggetti investitori verso uno specifico scenario. Se il sentiment relativo alla sostenibilità degli utili aziendali risulta piuttosto positivo, si sviluppano i multipli borsistici.

Attualmente, potemmo trovarci sia nella fase finale di espansione creditizia, sia in cima del processo di condivisione delle attese su utili futuri. Il grafico del rapporto relativo al prezzo/utili sullo S&P500, attesta un rilevante livello di dispersione a differenza delle oscillazioni caratteristiche, indicando un’eventuale perdita di gravità.

Il rischio è soprattutto legato alla massima polarizzazione delle attese verso uno dei cicli degli utili.

Quali Aziende Ci sono nell’S&P500?

Lo Standard and Poor’s 500 è un indice azionario che si compone da oltre 470 aziende quotate nel mercato azionario americano. Le aziende vengono scelte dallo S&P Inex Commiettee, includendo 500 bule chip di elevate dimensioni. A differenza del Dow Jones, lo S&P500 è uno dei migliori indici in grado di rappresentare al meglio il mercato statunitense, che presenta al suo interno soltanto 30 società.

Nello S&P ci sono tutti i titoli delle aziende del Dow Jones, ma ci sono anche più di 470 aziende aggiuntive, dai nomi piuttosto famosi. Infatti, nello S&P 500 appartengono nomi come:

Apple e Google, però, non sono contenute dal Dow Jones in quanto il prezzo delle loro azioni è ampiamente elevato. Tuttavia, nell’S&P queste due società non dispongono di una posizione dominante, proprio perché si tratta di un indice ampio e vario.

Lo Standard and Poor’s 500, dunque, si compone da aziende provenienti da un vasto ventaglio di ambiti economici. L’inserimento di un’azienda nell’S&P500 viene considerata soltanto quando, per capitalizzazione di mercato, si posiziona tra le prime 500 società nell’America. Inoltre, l’associazione di ammissione dell’S&P tiene presenti altri criteri importanti, come la “sufficiente quantità di azioni in circolazione, la liquidità, la classifica settoriale e la capitalizzazione di mercato minima”.

Investire nell’S&P 500

Sebbene nel 2000 lo S&P ha toccato un picco intra-day di 1.552,87 ha subito persino una drastica flessione, superiore al 50%. Tuttavia, ancora oggi è considerato uno dei migliori mercati azionari in cui investire.

Secondo Warren Buffett, i fondi indice sono i migliori da scegliere per investire in tutta sicurezza, in quanto si caratterizzano da bassi costi di gestione. I fondi indice sono dei normali fondi di investimento o ETF che replicano il trend di un indice di borsa.

Grazie ad un approccio passivo, è possibile avere i risultati migliori di uno stile iperattivo. Inoltre, bisogna tenere in considerazione è che un investimento di tipo passivo sullo Standard & Poor’s andrà così bene quando migliorerà l’industria Americana, almeno per quanto riguarda il lungo periodo. Quanto all’industria degli Stati Uniti, questa è sempre andata molto bene, almeno fino ai giorni attuali. Questo tipo di investimento, è consigliato a tutti coloro che, non avrebbero problemi ad affidare i propri risparmi a professionisti dell’investimento finanziario.

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