Stato Patrimoniale Riclassificato

Stato Patrimoniale Riclassificato- Nella gestione di un’azienda lo Stato Patrimoniale è un dato essenziale in quanto consente di valutare lo stato ad una certa data degli attivi e passivi, gli investimenti effettuati e le fonti di investimento, al fine di determinare lo stato di salute, la solidità dell’azienda.

Qualsiasi imprenditore non può navigare alla cieca, ha necessità di sapere lo stato della propria azienda, fare un punto della situazione ma lo Stato Patrimoniale ha, oltre alla funzione di utilità per l’imprenditore, soprattutto una valenza civilistica mentre la Riclassificazione dello Stato Patrimoniale ha una valenza più orientata all’azienda, consente maggiori analisi all’imprenditore.

Andiamo a vedere insieme di cosa si tratta.

Differenza tra Stato Patrimoniale e Riclassificazione

Lo Stato Patrimoniale è un atto necessario per legge al fine di consentire agli organi di controllo e vigilanza dello Stato di verificare la corretta e lecita gestione di un’azienda, il rispetto delle norme legali che regolano il funzionamento economico e finanziario delle aziende.

Queste sono dettate dal Codice Civile e dall’insieme di norme ad esso collegate, quindi lo Stato Patrimoniale dell’azienda evidenzia in particolare la consistenza del Capitale netto aziendale e la composizione del Patrimonio ma anche la correlazione esistente tra investimenti e fonti di finanziamento.

E’ evidente, quindi, la forte connotazione legale di questo dato di gestione aziendale.

La Riclassificazione dello Stato Patrimoniale, invece, parte sempre dagli stessi dati ma permette una diversa aggregazione dei medesimi al fine di consentire all’imprenditore un maggiore livello informativo orientato all’azienda più che alle esigenza legali; la diversa aggregazione dei dati, la diversa Classificazione rispetto allo Stato Patrimoniale legale, da qui il termine “Riclassificazione” consente, tra l’altro, un diverso approccio all’analisi del bilancio con maggiore chiarezza di indici e margini per meglio comprendere l’andamento aziendale.

Come si fa la Riclassificazione dello Stato Patrimoniale

Sono due i criteri per fare la Riclassificazione dello Stato Patrimoniale:

  • Il criterio finanziario
  • Il criterio funzionale

Con il criterio finanziario si eseguono aggregati di impieghi secondo il grado di liquidità cioè in funzione della loro capacità di trasformarsi in liquidità in tempi diversi mentre le passività cioè le fonti di finanziamento vengono classificate sulla base della loro durata, cioè in funzione dei tempi della loro estinzione; si prende in riferimento il periodo temporale di un anno.

Nella Riclassificazione con il criterio finanziario si evidenzia la capacità dell’azienda di far fronte ai propri impegni, quindi serve per l’analisi della liquidità.

Con il Criterio funzionale, invece, lo Stato Patrimoniale viene classificato in modo da verificare l’equilibrio tra investimenti e fonti di finanziamento, quindi consente di realizzare analisi relative alla solidità aziendale.

Le aziende italiane sono soprattutto sottocapitalizzate, per cui è utile anche evidenziare il Finanziamento Soci tra le voci di passività che serve per comprendere meglio le eventuali necessità di sopperire ad eventuali carenze di liquidità per consentire di procedere senza vincolare risorse a Patrimonio.

Attraverso la lo Stato Patrimoniale Riclassificato, quindi, è possibile per l’imprenditore verificare in maniera più efficace la gestione dell’azienda e il suo stato di salute e solidità.

L’esposizione fatta in questo articolo è semplificata, evidentemente, mentre sul tema, per dare un approfondimento completo, occorrerebbe molto più di un articolo; rimandiamo, quindi, a libri specifici su tale tema per chi volesse avere un quadro preciso e approfondito.

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